COMUNICATO STAMPA: CALATINI E 250
MINORI ALLO SBANDO
Mentre si ripropone l’ennesima
Emergenza di Stato, il sistema dell’Accoglienza italiana entra in tilt sulle
dinamiche di affidamento e di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati.
A Caltagirone, cittadina
di circa 40.000 abitanti il 3 maggio 2014 sono arrivati 250 minori stranieri
non accompagnati, scortati dalla
Questura di un’altra provincia. Ignare le istituzioni locali, vittime di giochi
di prestigio di una politica che conta di accaparrarsi il favore di pochi,
causando incomprensioni e sviluppi che poco rispecchiano la tutela dei diritti
dei minori e la Convenzione sui diritti del fanciullo: in cui “il miglior
interesse del minore” deve essere sempre perseguito.
250 minori tra egiziani,
eritrei, somali, ghanesi, nigeriani, del Niger… presumibilmente dagli 11 ai 17
anni, 4 ragazzine somale, di cui una al quarto mese di gravidanza sono stati affidati ad
una cooperativa “La forza della vita” di Modica, oggi domiciliata in una villa privata in contrada Balatazze di Caltagirone.
Giochi di prestigio e non
curanza nelle comunicazioni da effettuare alle autorità locali, il tutto perché
l’affidamento è stato predisposto troppo in fretta, tanto tempestivamente che i
responsabili si sono premurati di affittare una dimora di eccellenza, a Caltagirone, in cui
accomodare alla meno peggio soggetti vulnerabili .
Caltagirone da sempre
città consapevole d’Accoglienza si trova oggi a veder vagare delle anime mute,
incapaci di comunicare a parole i loro bisogni.
Noi riteniamo abominevole
accogliere minori stranieri in numero così elevato, su un territorio già
provato dalla presenza del mega cara di Mineo. Non è possibile gestire
decentemente una situazione del genere, una struttura in cui si riversano i minori in una promiscuita' esagerata, la mancanza di personale altamente qualificato per provvedere a non
peggiorare le condizioni dei minori: mediatori culturali che possano informare
ed orientare i minori dei loro diritti e doveri sul territorio in una lingua a loro conosciuta, educatori, operatori sanitari, psicologi e una
rete di servizi strutturata a ricevere un’ utenza così delicata.
La cittadinanza tutta non può che rimanere inerme e allarmata da tanta improvvisazione.
Allo stesso tempo ci
sentiamo di rassicurare la popolazione, che non deve sentirsi allarmata sulla
situazione sanitaria collettiva per
patologie quali l’Ebola, non ancora riscontrate in alcun paese europeo. Il
virus si è diffuso in paesi adiacenti alla Guinea. Il tempo di incubazione
della malattia è di 21 giorni, arco temporale in cui i migranti non
riuscirebbero mai a raggiungere le coste italiane, perché impiegano un tempo
molto più lungo utilizzando mezzi di fortuna e non gli aeroporti. L’HIV non è
una malattia che può essere trasmessa per via aerea, ma necessita contatti molto
ravvicinati, diremo intimi, per poter essere veicolata. Per quanto riguarda la
tubercolosi è necessario conoscere se qualche ospite della struttura sia
risultato positivo al test ed eventualmente dovrebbe sottoporsi ad esame del
torace per escludere la presenza della malattia. E’ possibile infatti risultare
positivi al test della tubercolina, senza però essere malati di tubercolosi.
A nostro avviso è necessario monitorare la situazione e
soprattutto gli allontanamenti dei minori, soprattutto coloro che siano
risultati positivi al test per verificare il loro stato di salute.
Si chiede quindi alla “Cooperativa
La forza della vita”, di attuare una politica trasparente nella comunicazione tempestiva di tutti gli
allontanamenti che si sono verificati dalla struttura, per poter verificare lo
stato delle cose e soprattutto perché l’allontanamento di un minore deve
essere comunicato necessariamente entro e non oltre le 48 ore agli organi
competenti e se questo non avvenisse, succederebbe che un minore non presente
nella struttura, darebbe ugualmente la possibilità al gestore di ricevere la
diaria quotidiana pro capite prevista al centro, senza però (il minore) usufruire
del servizio, causando uno spreco di denaro pubblico che andrebbe a riversarsi
impropriamente nella tasche di un privato, senza contare le responsabilità penali,
se a questo minore dovesse mai succedere qualcosa.
Restiamo fiduciosi in una
soluzione e in una chiarificazione dell’avvenimento quanto prima, per maggiori
informazioni o comunicazioni scrivete a associazioneamari@gmail.com
*foto fb
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